INVENTARIO del 1994 a cura di Elisabetta Nebiolo
- IL COMPLESSO ARCHIVISTICO DEL COMUNE DI BORGHETTO BORBERA
All’inizio dell’intervento di riordinamento, due anni or sono, l’archivista si trovò di fronte ad una situazione di estrema confusione tra il materiale documentario appartenente alla separata sezione – risalente alla prima metà del XVII secolo – e quello facente parte, invece, dell’archivio di deposito. La maggior parte del complesso cartaceo si trovava depositata disordinatamente al primo piano dell’edificio comunale, in un locale caratterizzato da frequenti quanto copiose infiltrazioni d’acqua, con evidenti rischi per la documentazione. L’archivio versava in una condizione di totale abbandono. Abbandono cui si aggiungeva, naturalmente, un progressivo disordinamento provocato da occasionali tentativi di ricerca, nella maggior parte dei casi infruttuosi, il cui esito ultimo è stato soltanto quello di dividere materiale originariamente unito , o accorpare documenti non assimilabili, creando non soltanto uno stato di disordine fisico e logico delle carte, ma una vera e propria confusione, addirittura tra fondi diversi (ad es., documentazione di più Comuni diversi unificata e mescolata). L’incuria in cui il complesso archivistico aveva versato negli ultimi cinquant’anni, aggiunta alle numerose sottrazioni e manomissioni (basti pensare che, al termine dei lavori, risulta mancante quasi tutta la documentazione del trentennio 1898-1928), non soltanto rendeva impossibile la fruizione ma addirittura ardua la mera conservazione dei documenti, salvatisi dalla più completa dispersione grazie all’intervento dell’attuale Sindaco dott. Giovanni Rossi, il quale, anni or sono, si premurò di proteggere da danni ulteriori il materiale cartaceo avvolgendolo in pacchi che impedirono, quantomeno, nuove sottrazioni e nuovi disordinamenti.
In seguito, l’Amministrazione decise di procedere al riordinamento del proprio archivio storico, affidando, nel 1992, l’incarico alla dott.ssa Elisabetta Nebiolo.
Lo stato di disordine delle carte si rivelò ben presto tale da rendere ardua l’identificazione dell’originario vincolo archivistico esistente tra esse, anche a causa di ripetuti quanto poco ortodossi interventi di “riordinamento” susseguitisi nel corso degli ultimi due secoli, alcuni dei quali – l’ultimo fu degli anni ’30 – pur senza lasciare veri e propri inventari, incisero in maniera sensibile sul complesso documentario, determinando un’ulteriore scissione di tale vincolo.
L’intervento di riordinamento, mirato ovviamente a ristabilire, o almeno a ricercare le tracce di quel legame originario tra le carte, ha permesso di portare alla luce – o meglio, di ridare luce – a un complesso archivistico apprezzabile per dimensioni e per varietà dei fondi in esso reperiti, che testimoniano l’attività multiforme e intensa di questa comunità fin dai tempi a cui è dato risalire attraverso la documentazione fin qui conservata.
Da rilevare la presenza degli archivi storici di quattro ex-Comuni (Castel Ratti, Molo Borbera, Sorli e Torre Ratti), soppressi con R.D. 17 marzo 1927 n. 383 e uniti al Comune di Borghetto: l’insieme di tale documentazione, sia pure carente e quindi ormai discontinua (fatto determinante soprattutto dal trasloco delle carte dal loro luogo di origine) può tuttavia costituire una utile fonte per studi di storia locale e sociale.
- I RIORDINAMENTI PRECEDENTI
Allo stato attuale delle nostre conoscenze le vicende del riordinamento dell’archivio storico del Comune di Borghetto risalgono al 1786, data in cui il segretario comunale Valerio Grattarola compilò un “inventario delle scritture riconosciute esistenti nel pubblico archivio di questa comunità”[1], strumento che ha rappresentato la prima, labile traccia dell’originario ordinamento.
Seguono, nel 1845, un elenco di consistenza[2] delle carte conservate nel Comune e, a distanza di un trentennio, un inventario di massima[3], redatto nel 1875 da un anonimo, probabilmente anch’egli segretario comunale.
Ma l’unico tentativo di riordinamento dell’archivio comunale di Borghetto Borbera che abbia lasciato traccia di se fino ai giorni nostri risale al 1880. L’inventario che ne derivò[4] risente in particolare del modello previsto dalle “Istruzioni” dell’ormai lontano 1838 cit. a nota 2. In quell’occasione tutta la documentazione venne “rimaneggiata” (il termine “rirdinata” sarebbe eccessivo e quindi improprio) e l’ordine che allora le fu dato è rimasto per gran parte quello ritrovato all’inizio del nostro intervento. L’archivista si preoccupò di inserire il materiale documentario appartenente alle diverse serie da lui individuate (o, più esattamente, create), in camicie di colore azzurro, per la più parte conservate, riportanti il numero corrispondente all’inventario. Data l’importanza di questo intervento, all’interno dell’inventario attuale verrà più volte citata la collocazione archivistica del 1880.
Pochi anni dopo, la normativa sulla tenuta degli archivi comunali era destinata a mutare profondamente, con l’emanazione della circolare del Ministero dell’Interno 17100-2 del 1 marzo 1898, ancora oggi in vigore. Tuttavia l’unica traccia di una qualche ottemperanza a tale normativa, per quanto riguarda il Comune di Borghetto, è data da una sommaria quanto approssimativa suddivisione del materiale documentario nelle previste 15 categorie (non esistendo, ovviamente, all’interno di ciascuna categoria, né classi né tantomeno serie). A tale suddivisione non ha inoltre mai fatto seguito, fino ad oggi, alcuna forma di inventariazione. L’ultimo (ma potremmo forse dire l’unico) vero inventario dell’archivio comunale rimane quello risalente al 1880, se si eccettua una bozza (mutila) di inventario (per scaffali) della categoria V, redatta nel 1932.[5]
- METODOLOGIE DI RIORDINAMENTO UTILIZZATE
Di fronte alla situazione di disordine fisico e logico delle carte un primo intervento fu quello di individuare la documentazione appartenente alla separata sezione d’archivio (dalle origini al 1950) e dividerla fisicamente da quella pertinente invece all’archivio di deposito (dal 1951 ad oggi). Contestualmente si procedette alla identificazione del materiale documentario appartenente ai diversi fondi archivistici presenti nel Comune di Borghetto: il fondo catastale, il fondo Congregazione di Carità ed E.C.A., il fondo Ospizio di San Vittore, il fondo Tribunale di Borghetto, il fondo Consorzio Strada di Val Borbera, nonché gli Archivi storici degli ex-Comuni: Castel Ratti, Molo Borbera, Sorli e Torre Ratti. Da ultimo, occorre menzionare anche il consistente fondo Scuole elementari, comprendente i registri scolastici sia di Borghetto sia dei quattro ex-Comuni e di alcune loro frazioni dal 1877 al 1959.
Il criterio guida di tutte le fasi dell’intervento di riordinamento è stato, naturalmente, quello di applicare il più rigorosamente possibile il metodo storico, pur di fronte a una situazione in cui, dati i rimaneggiamenti successivi e ripetuti delle carte, la struttura originaria dell’archivio era andata quasi irrimediabilmente perduta.
Ciò significa che, soprattutto per la prima sezione dell’archivio, la serializzazione delle carte, anche laddove le serie originarie fossero state individuate, è stato frutto di una scelta dell’archivista incaricata del riordinamento, scelta legata all’estrema difficoltà e sovente impossibilità di rifarsi a criteri di ordinamento storicamente definiti.
- I FONDI RIORDINATI
- L’Archivio storico del Comune di Borghetto Borbera
- La Prima Sezione (origini-1897)
L’intervento di riordinamento della prima sezione dell’archivio storico (dalle origini al 1897) si basò innanzitutto sull’analisi e la comparazione dei tre inventari a disposizione dell’archivista, risalenti rispettivamente al 1776, al 1875 e al 1880. Come è già stato accennato, le tracce più evidenti erano quella lasciate dall’archivista del 1880, che si premurò di creare vere e proprie serie all’interno del complesso documentario, delle quali è giunta testimonianza fino a noi. Per questa ragione, nell’impossibilità di trovare un filo conduttore che legasse i tre sistemi di inventariazione, si è fatto e si farà riferimento soprattutto (anche se non soltanto) all’intervento del 1880. Va in ogni caso chiarito che nella individuazione delle serie sono sempre state valutate anche le indicazioni fornite dai due inventari ad esso precedenti, considerati sia isolatamente sia, ove possibile, in maniera incrociata. Per quanto riguarda la successione delle serie così ricostruite, come di alte non rinvenute nei singoli inventari, essa è stata guidata dal criterio della suddivisione tra categorie direttive e categorie esecutive, non ritenendo che da alcuno dei modellia disposizione emergesse un qualche criterio storico nella successione data alle serie individuate.
Nell’inventario da me compilato è indicata anche la collocazione precedente (1880) delle unità archivistiche e talvolta, quando lo si è ritenuto necessario per una migliore comprensione del cammino percorso per l’individuazione della serie, sono state indicate anche le collocazioni del 1776 e del 1875.
- La Seconda Sezione (1898-1950)
Diversi e in un certo senso più gravi furono i problemi incontrati durante il riordinamento della seconda sezione dell’Archivio storico (1898-1950).
In primo luogo non esisteva alcun inventario precedente che potesse indicare quale fosse il criterio informatore dell’”ordine” dato alle carte. Inoltre gran parte della documentazione appartenente all’Archivio del Comune di Borghetto si presentava mescolata a quella appartenente invece agli archivi dei quattro ex-Comuni. Si rendeva quindi necessaria un’operazione preliminare di individuazione e divisione dei documenti facenti parte dei differenti fondi, non ritenendo rispondente ad alcun criterio archivistico l’ipotesi di mantenere unito materiale documentario facente capo a organismi diversi. L’intervento divenne quindi più laborioso e i tempi necessariamente più lunghi.
Terminata questa fase in qualche modo “anomala” dei lavori, si è proceduto alla suddivisione dei complessi documentari nelle 15 categorie previste dalla normativa vigente si è inoltre ritenuto opportuno eliminare la categoria XIV (“Oggetti diversi”), collocando il materiale che costituiva le numerose buste di quest’ultima nelle categorie di reale appartenenza. All’interno di ciascuna categoria la documentazione si presenta suddivisa in serie, e, all’interno di ogni serie, in fascicoli ordinati cronologicamente. Fa eccezione la documentazione definita “carteggio generale”, che è posta sempre alla fine della serie o della categoria cui appartiene, senza rispettare l’ordine cronologico in quanto trattasi di carteggio che in qualche modo completa e quindi “chiude” il percorso di ricerca all’interno di quella determinata categoria o serie.
- Gli archivi storici degli ex-Comuni di Castel Ratti, Molo Borbera, Sorli e Torre Ratti
Di questi quattro fondi e della necessità della loro creazione si è già ampiamente trattato al paragrafo 4.1.2. relativo alla seconda sezione (1898-1950) dell’Archivio storico del Comune di Borghetto.
Rimangono tuttavia necessarie alcune puntualizzazioni. Fino ad ora si è parlato infatti di fondi separati per i quattro ex-Comuni limitatamente alla seconda sezione dell’Archivio: va chiarito quindi che la documentazione dei fondi esiste per entrambe le sezioni, e che è stata ordinata mantenendo, ovviamente, la separazione tra prima (origini-1897) e seconda sezione. In altri termini ci troviamo di fronte a veri e propri archivi comunali, il cui materiale documentario – sia pure carente e quindi discontinuo – risale agli inizi del XIX secolo e termina al momento dell’aggregazione al Comune di Borghetto, nel 1928. Ma il sentimento di comunità rimarrà vivo molto più a lungo, dando vita, oltre che a un cospicuo carteggio sul tentativo – rimasto senza esito – di ricostituzione dei quattro Comuni[6] tra il 1945 e il 1950, a una presenza di queste frazioni all’interno della vita civile e amministrazione del Comune di Borghetto molto più incisiva di quanto si possa rilevare per le numerose altre.
Nota del 2020: le introduzione degli archivi aggregati si trovano in quei fondi
- IL SISTEMA DI ARCHIVIAZIONE ELETTRONICA UTILIZZATO
L’intero sistema archivistico è stato memorizzato in ambiente MS-DOS utilizzando un programma realizzato dall’UNESCO e denominato CDS-ISIS Ver. 2. I testi sono stati elaborati in ambiente MS-DOS utilizzando il programma WordStar 7.0.
- ORDINAMENTO FISICO DELLE CARTE
I fascicoli di carte riordinate (all’interno di ciascuno le carte sono inoltre disposte in ordine cronologico) sono stati inseriti in camicie di cartoncino bianco recanti in copertina la relativa classificazione archivistica scritta a mano con inchiostro di china. Lo stesso trattamento è stato riservato per i volumi maggiormente danneggiati, privi di copertina o smembrati. Ai volumi in buono stato di conservazione e alle buste è stata applicata una etichetta riportante il relativo numero di corda e l’indicazione del fondo di appartenenza. L’etichetta è stata incollata con colla ad acqua di tipo antimuffa.
Dai locali in cui si trovavano in precedenza le carte sono state trasferite in un locale appositamente ristrutturato e dotato di struttura a scaffali metallici.
- RINGRAZIAMENTI
Desidero ringraziare l’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco dott. Giovanni Rossi, la cui sensibilità nei confronti della memoria storica rappresentata dall’Archivio e il cui costante contributo alla ricostruzione della storia della Comunità del Borghetto, unito a una assidua e sollecita collaborazione con l’archivista ha permesso che il riordinamento fosse compiuto.
A lui quindi non soltanto va il mio ringraziamento, ma desidero che questo lavoro, cui egli ha per tanta parte contribuito, a lui venga dedicato.
Desidero ringraziare inoltre tutto il personale del Comune per la collaborazione e la cordialità che mi ha sempre dimostrato.
Novi L., novembre 1994 Elisabetta Nebiolo
[1] Tale inventario, conservato in ASBB, Sez. 1, n. 41, fu redatto, come quasi tutti i Comuni del Regno, a seguito della promulgazione, nel 1775, del Regolamento dei Pubblici, che prevedeva, appunto, una generale ricognizione di tutti gli archivi con compilazione dei relativi inventari.
[2] ASBB, Sez. 1, n. 42: “Testimoniali di consegna di carte e registri della Comunità di Borghetto”. Non si tratta, come a prima vista potrebbe sembrare, di un inventario redatto in ottemperanza alle “Istruzioni per l’amministrazione dei Comuni approvata da Sua Maestà” emanate dalla Regia Segreteria di Stato per gli affari dell’interno il 1 aprile 1838, ma della mera consegna dei documenti tra il segretario comunale uscente e quello di nuova nomina.
[3] ASBB, Sez. 1, n. 44: “Inventario delle carte ed altri effetti”. Si tratta sostanzialmente di una schedatura del materiale documentario esistente negli uffici comunali, cui non pare aver fatto seguito un intervento di vero e proprio riordinamento delle carte.
[4] ASBB, Sez. 1, n. 45: “Inventario delle carte esistenti nell’archivio comunale”. Tale inventario è suddiviso in quattro serie o parti: 1. Fino al 1880; 2. Dal 1800 al 1815, governo francese; 3. Dal 1814 al 1848; 4. Dal 1848 in poi. All’interno di tali serie cronologiche, la documentazione risulta raggruppata in Sezioni, che corrispondono approssimativamente al concetto attuale di “serie”.
[5] In ASBB, Sez. 2, n. 568.
[6] Cfr. ASBB, Sez. 2, n. 564.